Il PNRR è solo un prestito che farà soffrire pesantemente anche la prossima generazione.


Il Ministero delle Finanze con decreto 8 giugno 2022 ha preso ufficialmente atto dell'erogazione della prima rata del prestito tra l'Italia e la Commissione Ue, pari a 11 miliardi di euro, destinata a finanziare il Piano nazionale per la ripresa e resilienza (Pnrr).

Il decreto di "Accertamento della prima rata del Pnrr" adottato dal Ministero delle Finanze rientra nell'ambito dell'accordo (denominato "Loan Agreement") sottoscritto dall'Ue il 5 agosto 2021, per la concessione a favore della Repubblica italiana di un prestito per l'importo di 126,6 miliardi di euro, che verrà erogato in una o più tranche con scadenza trentennale, per ciascuna delle quali è previsto un periodo iniziale di preammortamento della durata di dieci anni.

Si ricorda che il dispositivo per la ripresa e la resilienza Ue, finanziato con i fondi del Next Generation Eu (l'imponente piano di finanziamenti da 750 miliardi di euro varato nell'ambito della strategia per una Europa carbon neutral al 2050 e per far fronte alle difficoltà legate alla pandemia da Covid-19), ha

destinato all'Italia poco più di 190 miliardi euro, suddivisi tra sovvenzioni (68,9 miliardi) e prestiti(122,6 miliardi).

Al fine di beneficiare di tali fondi il Governo italiano ha approvato il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr), suddiviso in sei missioni, che destina a "Rivoluzione verde e transizione ecologica" quasi 60 miliardi di euro.

Parliamo di un ammontare di 122,6 miliardi di prestiti che l'Italia dovrà restituire a Bruxelles con interessi. Altro che aiuti, Bruxelles ci presta i nostri soldi, indebitandoci per giunta.

Le future generazioni ci malediranno per il peso e si sacrifici che dovranno sostenere anche loro, a causa della nostra silenziosa accondiscendenza, della rinuncia ad ogni forma di protesta per la tutela dei diritti fondamentali dei Popoli a vivere liberi e senza pesi gravosi imposti dall'alto. 

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